PICCOLI MONDI un giardino al collo!

Ciondoli ...con piante vive!

 

🖤 Regala e regalati un po' di Natura sempre con te...sempre sul cuore!

Condoli NATURAli con piante vive dentro l'ampolla...per un messaggio di bellezza e una pratica di Cura!

...entrerai nel tuo "piccolo mondo" ogni volta che ne avrai bisogno, basterà stringere il ciondolo tra le mani e chiudere gli occhi, un piccolo amuleto pronto a sostenerti!

Nel 1960 l'inglese David Latimer decise di sperimentare con un piccolo giardino all'interno di una bottiglia di vetro. Da allora, questo giardino portatile è rimasto verde e vivace, completamente sigillato nella bottiglia. Un particolare affascinante è che l'ultima volta che Latimer ha irrigato il suo giardino risale al 1972. La pianta produce energia dalla luce solare attraverso la fotosintesi, assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno all'interno della bottiglia. Quando le parti della pianta deperiscono, i microbi presenti nel terreno consumano l'ossigeno per decomporre questi resti, emettendo anidride carbonica e completando così il ciclo. Il ciclo dell'acqua si auto-sostiene in modo simile: l'acqua assorbita dalle radici della pianta viene rilasciata dalle foglie, si condensa all'interno della bottiglia e cade di nuovo al suolo. La bottiglia agisce come una versione in miniatura di ciò che accade su scala globale.

Nel sistema ricreato nell'ampolla l'ossigeno emesso dalle foglie attraverso la fotosintesi diurna viene utilizzato dalle piante per la respirazione e l’inverso avviene per l’anidride carbonica, mentre le foglie che invecchiano e cadono contribuiscono a concimare il terreno. È un vero ecosistema autosufficiente in miniatura, ed è anche il meccanismo attraverso il quale le prime piante hanno reso respirabile l’atmosfera sulla Terra e dato inizio alla VITA.

Non è affascinante?

Il terrarium deve essere posizionato in un ambiente con adeguata illuminazione naturale. Solo così le piante al suo interno potranno effettuare la fotosintesi e dare avvio al ciclo di respirazione/condensazione del vapore acqueo. Da evitare invece l’esposizione prolungata ai raggi diretti, per quanto le piante usate amino il caldo, il sistema interno già permette un adeguato riscaldamento mentre alte temperature rischierebbero di danneggiare la pianta. Il terrarium non ha quasi mai bisogno di essere innaffiato a meno che non sia evidente una secchezza del terriccio dovuta ad una chiusura non perfettamente stagna che provoca piccole dispersioni di vapore. Evitare, quindi, di aprire il ciondolo ma nel caso tirare piano il cordoncino dalla base senza strattoni per non danneggiare il tappo e usare un nebulizzatore o un contagocce per innaffiare (2-3 gocce o poco più) alla base della piantina, rimettere poi il tappo e spingerlo bene dentro in modo che la chiusura torni ad essere ermetica e solida (non deve “stapparsi” se si tira con media forza il tappo per aprirlo) ma non del tutto dentro se possibile (o comunque in modo da permetterne, se necessario, una facile apertura senza ledere il sughero). Inoltre un tasso di umidità alto può provocare la comparsa di muffe e marciumi, per questo è meglio che l'ecosistema si "auto-gestisca" senza aggiungere acqua. Se comunque notate un eccesso di umidità/condensa superiore alla norma allora, anche in questo caso, aprite il tappo per far arieggiare e asciugare gli eccessi di umido (per qualche minuto o più in base all'umidità e poi richiudere come sopra descritto); ma è raro che ci sia bisogno di più di un intervento all’anno (e comunque solo se strettamente indispensabile).

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